Enea incontra la Sibilla cumana

Aeneas Cumis adlabitur Sibyllam interrogatum, cui Apollo mentem animumque inspirat et futura aperit....

Enea approda a Cuma per interrogare la Sibilla, alla quale Apollo infonde la mente e l'animo e palesa le cose future.

La sacerdotessa chiama i Teucri negli alti templi e dice: "Siete venuti per conoscere gli oracoli e ora è il momento". A lei che dice queste cose non restano immutati il volto, il colore, e pettinate le chiome ma il petto [è] ansante e il cuore è agitato dal furore: il corpo appare più grande e la voce risuona non umana, Apollo ormai parla attraverso di lei,  un mostro terribile a vedersi e a udirsi.

Poi ristorato l'animo (abl ass) Enea così supplicò: "Santissima vate, che conosci le cose future, concedi (=da) ai Teucri di fermarsi nel Lazio. Ma  non affidare alle foglie i versi, perchè sconvolti non volino con i rapidi venti: io prego perchè tu stessa li canti." E questo fu il responso del vate: "Lascia andare questa preoccupazione, poichè i Dardanidi giungeranno nei regni di Lavinio, ma vorranno non esser giunti, poichè vedo orribili guerre.

La causa della nuova guerra sarà di nuovo una moglie straniera, di nuovo nozze straniere. Tuttavia non cedere ai mali ma sii audace: da una città greca prima verrà a te per portare aiuto.
(by Vogue)

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