Poggio Bracciolini, Epistula de balneis libro 1, LXXII

Oppidum est Baden satis opulentum, quod est balneum Alamannorum lingua, situm in convalle amoena prope flumen ingens rapidi cursus quod in Rhenum fluit....

C'è (la città di) Baden, che nella lingua tedesca vuol dire bagno, abbastanza prospera, situata in una valle ridente incassata fra le montagne, vicino ad un fiume di una potente impetuosa corrente che confluisce nel Reno.

Molte cose vengono narrate dagli antichi scrittori sui bagni pozzuolani ai quali tutto quanto il popolo romano si riversava per piacere, ma quelli (i bagni) non arrivavano all'allegria di questi. In questi luoghi spesso sia un uomo si imbatte con una donna seminuda sia una donna con un uomo nudo. E infatti facevano conoscere la piacevolezza Puteolana la gradevolezza dei luoghi e la magnificenza delle ville ma di contro, in questo luogo, gli utilizzi dei bagni garantiscono una certa licenza.

Vicino alla città ci sono edifici incantevoli fabbricati sul fiume per quanto concerne l'uso delle terme. Intorno agli edifici c'è un'area molto estesa sulla quale sorgono magnifici alberghi. Le singole case hanno le loro terme/i loro bagni, nei quali si lavano solo quelli che in quelle dimorano.

I bagni pubblici e privati sono circa nel numero di trenta; ci sono tuttavia due bagni per la plebe e per il volgo di basse origini verso i quali giungono donne e uomini, fanciulli e fanciulle non sposate. In questi una palizzata conficcata sulla terra divide gli uomini dalle donne. Tuttavia allo stesso temo si immergono in acqua anche le vecchiette e le adolescenti.

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