Fu utile o dannoso per i Romani saccheggiare le opere d'arte di Siracusa?

In auro argentoque ex victis sibi colligendo quaedam est ratio. Nec enim possunt exercituum duces omnino impedire quin opes divitiasque victis hostibus auferendo suos augeant exercitus et civitates....

C'è qualche motivazione nel lucrare per sè in oro e in argento dai vinti. I condottieri degli eserciti infatti non possono assolutamente impedire che gli eserciti e il complesso dei cittadini saccheggiando i nemici sconfitti aumentino le loro risorse e ricchezze.

Ma a Siracusa c'erano nei suoi luoghi antichi quelle cose che erano state lasciate unitamente alla malevolenza delle cose prese in fretta che non miravano ad arricchire le città.

Così in realtà Marcello abbellì Roma non di quadri dipinti e di statue di marmo sottratte ai Siracusani, ma con l'esempio di aver guidato prudentemente e di aver tenuti uniti disinteressatamente i soldati vincitori. Perciò io ho dovuto ammonire tutti coloro che sarebbero stati in procinto di vincere, che nel predare le città dei nemici non avrebbero dovuto pensare alla propria gloria che le miserie dei vincitori sarebbero state per la patria.

I Romani invece, avendo portato via le ricchezze dei privati nelle loro case, aumentarono il patrimonio privato, in verità ornarono il foro ed i pubblici edifici con i pubblici ornamenti dei Siracusani.
(By Maria D. )

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