Funesti presagi per il destino di Roma

Maiorum lingua pagina 272 numero 37
e Sermo et Humanitas pagina 359 numero 64

Bello Punico secundo dei funestis prodigiis ingentes calamitates Romanis praenuntiaverunt....

Durante la seconda guerra punica gli dèi preannunciarono ai romani ingenti calamità con prodigi funesti.

Infatti sia a Roma che intorno alla città in breve tempo avvennero molti portenti o furono annunciati e furono avventatamente ritenuti veri: infatti gli animi degli uomini sono ingenui quando sono sollecitati dalla religione. A roma nel mercato della verdura un bimbo di sei mesi improvvisamente cominciò a parlare a voce alta; nel mercato di buoi un bue salì di sua spontanea volontà sul tetto di un edificio e,, atterrito dal grido degli abitanti, si gettò da lì; si videro navi che risplendevano in cielo; il tempio della speranza fu colpito da un fulmine.

A Lanuvio si mossero le lance sacre di Marte ed un corvo volò nel tempio di Giunone e si sedette sulla statua della dèa; Nel campo di Amiterno furono visti in molti punti uomini con una bianca veste; nel Piceno piovvero pietre; in Gallia un lupo rapì dal fodero una spada ad una sentinella e la portò via. per queste gravi manifestazioni degli dèi i decemviri consultarono i libri sibillini.

vengono definiti sibillini i libri in cui sono scritti a caratteri greci i responsi della Sibilla Cumana, del sacerdote Apollo; questi libri un tempo vennero portati a Roma dal re Tarquinio e furono messi nel tempio di Giove in campidoglio. E così le ire dei celesti furono espiate con molte vittime.

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