Giove e Giunone
Apud veteres Graecos et Romanos deorum dearumque numerus prope infinitus est: nam non unum deum, ...Hostias praebete et semper coronas in aris collocate!” Nam dea preces matronarum audit, dominarum animos sublevat, curas ab eis pellit.
Presso gli antichi Greci e Romani il numero degli dèi e delle dee è quasi infinito: infatti adorano non una divinità, ma moltissimi dèi e dee. Il più antico fra tutti è Urano:
poi Saturno, figlio di Urano e di Terra, che è considerato dai Romani il re degli dèi. Giove, figlio di Saturno e Rea, cacciò il padre dal cielo e divise il regno con i fratelli Nettuno e Plutone. Giove è il signore del cielo: possiede la più bella dimora sulla sommità dell'Olimpo, comanda con un cenno del capo le nubi, lancia sulla terra le piogge le nevi ed i tuoni, getta dalla mano destra con sommo strepito le frecce infuocate.
Giove è chiamato dai Romani Ottimo Massimo ed è ritenuto il protettore dello stato. Giove ha sacra l'aquila, la più rapace fra gli uccelli; Giunone è definita la regina delle dee ed è la sposa di Giove. Le matrone Romane dicono spesso alle figlie:
"pregate Giunone, ricorrete sempre con preghiere alla dea più importante, offrite sacrifici e mettete sempre corone sugli altari; infatti la dea ascolta le preghiere delle matrone, solleva gli stati d'animo delle signore, respinge da loro le preoccupazioni.(by Maria D.)
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