Giustizia divina

Simonides poeta victoris pyctae laudes scribere debebat, et pretium constitutum est, sed exigua materia impetum frenabat....

Il poeta Simonide doveva scrivere gli elogi di un lottatore vincitore e fu stabilito un prezzo ma il soggetto insignificante (gli) frenava lo slancio.

Allora secondo l'uso dei poeti usò una licenza [poetica] e aggiunse le lodi dei Gemelli figli di Leda Castore e Polluce. Il lottatore approvò ma pagò la terza parte del compenso e quando Simonide chiese il resto rispose:

"Te li daranno i gemelli". Tuttavia invitò il poeta a cena. Il banchetto risplendeva, risuonava sereno nella stanza da pranzo, quando all'improvviso due giovani, cosparsi di polvere e molto sudore, attraverso un servo chiamano fuori Simonide.

Quando il poeta fece avanzare il piede dal triclinio, ad un tratto il crollo del lampadario uccise i convitati e i giovani non furono trovati alla porta. Così le divinità diedero al poeta la vita al posto del compenso. (By Vogue)

Versione tratta da Fedro

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