Gli schiavi sono tali non per natura ma per sorte

Is, quem servum tuum vocas ex isdem seminibus ortus est, aeque spirat, aeque vivit, aeque moritur....

Colui, che tu chiami tuo schiavo è nato dallo stesso seme, respira allo stesso modo, vive allo stesso modo, muore allo stesso modo. Tu lo potresti vedere nato libero tanto, quanto questi potrebbe vedere te come schiavo.

La sorte ha umiliato a causa delle guerre interne coloro che sono di nascita nobilissima: rese uno un pastore, un altro un custode di capanna: ora disprezzi l'uomo, nella cui sorte, potresti passare tu. E' mio principio: vivi con il tuo servo come vorresti che il tuo superiore vivesse con te. Ma io - potresti dire - non ho alcun padrone" forse lo avrai.

vivi con il servo clementemente, anche affabilmente, ed ammettilo al dialogo e in consiglio e a tavola. "Dunque accosterò i servi alla mia tavola?" Non più che gli uomini liberi?

alcuni ceneranno con te, perché ne sono degni, altri affinché lo siano. Perchè, mio Lucilio, cerchiamo un amico soltanto nel foro e nella curia? Fai diligentemente attenzione, e lo troverai presso di te. "E' un servo" ma forse è d'animo libero.
(By Maria D. )

Versione tratta da Seneca

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2025-02-08 08:04:36 - flow version _RPTC_G1.3