Grandezze e bellezze di Siracusa (II)- Versione di latino dal libro Latino laboratorio 1
Grandezze e bellezze di Siracusa (II) Versione di latino
LIBRO Latino laboratorio 1
C'è poi un'altra parte della città che ha nome Acradina; in essa c'è un grande foro, un bel porticato, un pregevole pritaneo, un'amplia curia e un notevole tempio di Giove Olimpo, e altre parti della città che sono divise da molte traverse.
La terza è la città che, poiché in quella parte ci fu un antico tempio della Fortuna, fu chiamata Tica; in essa c'è una grande palestra e parecchi edifici sacri, e quella parte è popolata e abitata con grandissima densità. La quarta poi è quella che, poiché fu costruita per ultima, è chiamata Napoli; nel suo punto più alto ci sono un grande teatro, e inoltre due bellissimi templi, uno di Cerere, l'altro di Libera, e inoltre una statua di Apollo che è chiamata Temenite.
Marcello, avendo conquista con la forza e con le armi una città tanto illustre, non ritenne che fosse adeguato alla gloria del popolo Romano questo, (cioè) distruggere ed estinguere e saccheggiare questo splendore, da cui soprattutto non si presagiva nessun pericolo.
Quelle opere che furono portate a Roma, le vediamo presso il tempio di Onore e Virtù, e in altri luoghi: niete pose nella sua casa, niente nei giardini, niente nella sua villa di campagna. Lasciò invece a Siracusa moltissime e bellissime cose; ma non violò nessun dio, non ne toccò nessuno.
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