I figli di Anco Marcio si vendicano di Tarquinio Prisco
Duodequadragesimo ferme anno ex quo regnare incepit Tarquinius, non apud regem modo sed apud patres plebemque maximo honore Servius Tullius erat....
Quasi nel trentottesimo anno dal momento in cui iniziò a regnare Tarquinio, Servio Tullio era in massimo onore non solo presso il re ma anche presso i senatori e la plebe.
Allora i due figli di Anco, che erano stati respinti dal regno paterno con un inganno del tutore, capirono che neppure dopo Tarquinio avrebbero ottenuto il regno per loro, ma che l'avrebbe ottenuto un servo nato da una serva. "Non è forse vero che ci sarà il disonore della nostra casa e del nome romano, se, preservata la stirpe virile del Re Anco, sopporteremo che un servo s'impadronirà del regno?" Decisero dunque di trattenere quell'oltraggio dal ferro e per tali motivazioni fu ordita un'insidia allo stesso re. Furono scelti i due pastori più veloci per il misfatto:
erano abituati a quegli strumenti agresti, nel vestibolo della reggia, simulando una rissa convertirono tutti gli araldi regali verso di loro; quindi, entrambi chiamando il re ed il loro clamore essendo giunto nella reggia, convocati avanzarono verso il re. Il littore gli chiese perché strepitassero e gridò: "Desiderate forse essere condotti a morte?
Parlate." Uno iniziò a parlare. Il re intento totalmente verso di lui voltandosi e non capendo quanto fosse in pericolo, l'altro lasciò cadere sul capo la scure sollevata, e lasciato il dardo nella ferita, entrambi si lanciarono fuori. E così Tarquinio Prisco fu ucciso dai figli di Anco, di quel re, a cui egli stesso era succeduto.
(By Maria D. )
Versione tratta da Livio
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