I gioielli di Fortunata
Eo deinde perventum est, ut Fortunata armillas suas crassissimis
Poi si giunse a tal punto di entusiasmo, che Fortunata tolse i suoi braccialetti dalle grasse braccia e li mostrò a Scintilla che li ammirava.
Alla fine sciolse anche gli anelli che portava alla caviglia e la reticella d'oro, che affermava che era d'oro purissimo. Trimalcione notò queste cose e ordinò che fossero portate tutte le cose e disse: "Vedete le catenelle della donna: così ci priviamo noi per le donne. Deve valere il peso di sei e mezza libbra.
E io stesso ho non di meno un braccialetto di dieci libbre di peso". In ultimo anche, affinché non sembrasse che mentisse, ordinò che fosse portata la bilancia e che fosse esaminato il peso del bracciale. Non fu migliore di Scintilla, la quale tolse la catenella d'oro dal suo collo. Quindi tirò fuori due orecchini e li diede a a propria volta da esaminare a Fortunata, e disse: "Essendo un regalo di mio marito, nessuno ne ha di migliori". Abinna Disse: "Cosa? Mi hai svaligiato, per comprarti la fava di vetro.
Se avessi una figlia certamente, le taglierei le orecchie. Se non ci fossero le donne, avremmo ogni cosa come fango.
(By Maria D. )
Versione tratta da Petronio
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