I seguaci di Verre tentano un furto

Herculis templum est apud Agrigentinos non longe a foro; omnes sciunt illud sane sanctum esse .... Ita brevi tempore ad fanum ex tota urbe concursum est.

C'è un tempio di Ercole presso gli Agrigentini, non lontano dal foro; tutti sanno che quello è davvero sacro da loro e che è onorato moltissimo.

Lì si trova una statua di bronzo di Ercole. Quando Verre era ad Agrigento, all'improvviso nel cuore della notte avviene l'affluenza in massa dei servi armati verso il tempio ed un attacco. Accadde che fosse alzato un grido dalle sentinelle e dai custodi del tempio; costoro prima cercarono di opporsi e difendersi, poi furono respinti con bastoni e randelli.

Dopo che i chiavistelli furono rotti e le porte sfondate, cominciarono a distruggere la statua. Nel frattempo il frastuono fu così forte che in tutta la città si diffuse la notizia della disgrazia e tutti affermarono che gli dei patri erano stati presi d'impeto non dall'inatteso e improvviso avvento dei nemici, ma che il gruppo armato arrivava dalla casa del governatore.

Tutti ad Agrigento furono esortati dalla notizia al punto che si sollevarono e presero le armi. Così in poco tempo si corse al tempio da tutta la città.

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