I soldati macedoni, stremati, chiedono ad Alessandro di raggiungere l'Oceano

"Virtus enim tua semper in incremento erit; nostra vis iam in fine est. Intuere corpora exsanguia, tot perfossa vulneribus, tot cicatricibus putria....

"La tua virtù sarà sempre infatti in incremento; la nostra forza è ormai agli sgoccioli (alla fine). Osserva i corpi privi di forze, i tanti perforati dalle ferite, i tanti putridi a causa delle cicatrici.

Ormai le armi da getto sono prive di punte, ormai mancano le armi. Indossiamo la veste persiana, perché quella domestica non può essere trasportata; abbiamo degenerato nel culto esterno. Su quanti pochi c'è la corazza? Chi ha il cavallo? Noi vincitori di tutti siamo privi di ogni cosa. Non ci affanniamo per la lussuria, ma consumiamo gli equipaggiamenti di guerra per la guerra.

Tu getterai questo esercito forte nudo alle belve? Di cui, anche se i barbari aumentassero la moltitudine secondo l'ingegno, tuttavia capisco anche dalla menzogna che è un numero grande. perciò se il penetrare in India è certo, la regione è meno vasta a sud; assoggettata questa, sarà lecito discendere in quel mare, che ha voluto per natura essere di confine alle cose umane. Perché cerchi la gloria, che è posta nella mano, nel girare intorno?

Anche qui si presenta l'Oceano. A meno che tu non preferisca errare, giungiamo dove la tua fortuna ci conduce. Ho preferito dissertare con questi con te piuttosto che senza di te non per ottenere il favore di un esercito di circostanza, ma per udire la voce di quelli che parlano piuttosto che il gemito di coloro che mormorano". (By Maria D.)

Versione tratta da Curzio Rufo

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