II divo Augusto accusa l'imperatore Claudio
Tunc divus Augustus surrexit et summa facundia disseruit: "Ego" inquit "vos testes
Allora il divo augusto si alzò e e dissertò con somma facondia disse: “Che io abbia voi come testimoni, padri iscritti: da quando sono divenuto divo, non ho fatto alcun discorso; ho compiuto sempre la mia attività.
Ma non posso dissimulare di più e contenere il dolore, che il pudore rende più pesante. A questo proposito ho generato la pace per terra e per mare? Perciò ho represso le guerre civili?
Perciò ho basato la città sulle leggi, l’ho ornata di opere? Pertanto bisogna rifugiarsi (ricorrere) verso quella sentenza che parecchi uomini molto facondi hanno espresso: “Mi vergogno del potere.” Ma io cosa dovrei dire in merito a tanti e tali uomini? Costui che vedete, mi ha rivolto tale grazia, da uccidere le due giulie mie pronipoti, una con il ferro, l’altra di fame. Dimmi, divo Claudio:
per quale ragione hai condannato queste che hai ucciso senza causa e senza un giusto giudizio? Dov’è solito avvenire ciò? Non avviene in cielo.”
(By Maria D.)
Versione tratta da Seneca
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