Il fiore di Narciso
Erat Narcissus pulcher puer sed superbus. A multis puellis amatus, tamen iuvenis amorem spernebat quia Veneris gaudiis studium venationis anteponebat....
Narciso era un bel fanciullo ma (era) superbo. Amato da molte fanciulle, tuttavia il giovane disprezzava (sott: il loro) amore, perché anteponeva ai piaceri di Venere la passione della caccia.
Ma il giovane non era sfuggito (piuccherfetto) alla forza dell'amore; infatti fu castigato dagli dei. Una volta Narciso vide sull'onda di un fiume la sua immagine e subito, acceso d'amore, desiderò il bel ragazzo.
Inutilmente getta le sue braccia bianche nell'acqua e tenta di prendere l'immagine illusoria: l'immagine sfugge, e non persiste né lo splendore, né il colore, né la forma. E così Narciso vinto dall’amore inappagato giacque sulla riva del fiume e morì. Naiade (ninfa delle acque) sua sorella, con le altre Ninfe piange la morte del fanciullo.
Quando viene posto sul rogo, il corpo di Narciso, con uno straordinario prodigio, svanì e dalla nera terra germogliò un fiore color zafferano circondato da bianchi petali, chiamato "narciso".
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