Il giusto modo di mangiare (Versione latino)
«O infelicem aegrum!», inquiet aliquis. Quare? Quia non nivem vino diluit?...
"O povero malato!, " esclama uno. Perchè? Perchè non scioglie la neve nel vino? Perchè nella sua mensa non gli vengono aperte le ostriche Lucrine [del lago Lucrino].
"O povero malato! Ma tanto mangerà quanto avrà digerito. Non sarà disponibile alla [sua] presenza un cinghiale e non verranno messi ammucchiati nel vassoio portavivande petti di uccelli.
Che c'è di male? Cenerai tanto quanto un malato, anzi finalmente tanto quanto un sano [una persona sana]. Ma tutte queste cose le tollereremo facilmente: bevande, acqua calda e qualunque altra cosa appare intollerabile agli uomini delicati e indeboliti dal lusso e ammalati più nell'animo che nel corpo; tanto da smettere di temere la morte.
Ed invece non smetteremo se conoscessimo i confini di ciò che è bene e di ciò che è male; così certamente non ci sarà una vita con la noia e non ci sarà la morte con il timore.
(By Vogue)
Versione tratta da Seneca
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