Il lavoro è la vera ricchezza
Agricolae magnum praedium erat: proter eius adsiduam operam pomaria copiosa poma agrique magnam frumenti copiam producebant....
Un contadino aveva un grande podere (dativo di possesso: "ad un contadino era....") per il suo assiduo lavoro i frutteti producevano abbondanti frutti ed i campi una gran quantità di frumento.
Tuttavia il contadino, anche se possedeva grandi ricchezze, non era contento, poiché i figli preferivano condurre una vita oziosa e non volevano gli insegnamenti paterni. Quando il contadino fu colpito da una malattia mortale, il medico, poiché dispera(va) della sua vita, chiama(va) i suoi figli, ma essi, appena arriva(va)no, comincia(va)no a litigare tra loro riguardo al patrimonio.
Allora il contadino chiama(va) i figli vicino al suo letto e, poiché vuole (voleva) mutare la loro condotta, dice(va) a bassa voce: "Figli miei, non litigate e udite attentamente le mie parole. Nei nostri campi c'è un grande tesoro. Se volete trovare il tesoro, scavate con cura la terra dell'intero podere!". I figli, avidi di ricchezza, corrono (correvano) nei campi, rivoltano tutta la terra con pale e rastrelli ma non trova(va)no nessun tesoro.
Ma d'estate la terra lavorata con cura produce abbondante grano. Allora finalmente i figli comprendono (comprendevano) le parole del padre e si dedica(va)no tutti insieme all'agricoltura. Il vero tesoro, infatti, si trova(va) non nel denaro ma nella coltivazione dei campi.
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