Il linguaggio dei fiori
In hortis, in arborum ramis et in dumetis verni flosculi mirum spectaculum prebent oculis virorum et feminaru, puerorum puellarumque...et hyacinthus igitur signum est amoris una cum maestitia.
Nei giardini, sui rami degli alberi e nei roveti i fiorellini primaverili offrono un magnifico spettacolo agli occhi degli uomini e delle donne, dei fanciulli e delle fanciulle.
I prati pieni di erbe e fiori sono infatti belli come tappeti ricamati d'oro e d'argento, belli come il cielo stellato. Quando gli uomini vedono prati fioriti, i loro occhi e gli animi accolgono una grande gioia. I fiorellini variopinti, inoltre, hanno proprie parole e comunicano un messaggio: la rosa - sia bianca che rossa - è il simbolo di amore e bellezza; il giglio è il simbolo di castità; la viola, piccola e umile, è simbolo di pudore.
I poeti inoltre narrano la favola di Narciso e Giacinto: un tempo erano giovinetti, poi fiorellini. Il narciso è bianco e giallo, il giacinto scuro e profumato.
Il narciso cresce sulle rive dei fiumi e contempla la sua immagine nell'acqua, come il superbo giovinetto. Sulle foglie del giacinto appare un mesto lamento, scritto con linee rosse: è il ricordo della rapida morte del giovinetto, e il giacinto perciò è simbolo di amore insieme a mestizia.
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