Il mito di Tantalo
Tantalus Phrygiae tyrannus deum amicus erat et ad deum epulas ...
Il tiranno di Frigia, Tantalo, era un amico degli dei, e veniva ammesso al banchetto degli dei. Gli dei con Tantalo si comportavano con grande affetto, e condividevano il cibo divino ed i loro segreti.
Ma Tantalo era mosso da superbia: rubava quindi l’ambrosia dalle tavole dell’Olimpo e la offriva agli uomini e alle donne, e (ne) rivelava i segreti. In seguito invitava gli dei a cena, ma, a causa della penuria di cibo, faceva a pezzi il proprio figlio, lo cuoceva in una pentola, e lo serviva nel banchetto.
Gli dei riconoscevano subito la natura delittuosa del pasto, e non mangiavano le vivande. Tantalo veniva punito dagli dei con una pena severa: veniva gettato giù nel Tartaro, e là è ancora torturato con una eterna punizione: è immerso in uno stagno, ma non può bere, perché l’acqua evita le labbra.
Sopra lo sciagurato uomo pendono rami carichi di mele e di pere, ma, dato che i rami vengono sollevati da un vento funesto, Tantalo non è in gado di cogliere i frutti, e slancia invano le braccia verso il cielo. Inoltre, un macigno enorme, come una minaccia perpetua, incombe su Tantalo per l’eternità.
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