Il ratto delle sabine

Iam res publica Romana tam valida erat, ut finitimis populis civium numero par esset....

La repubblica romana era ormai tanto salda che il numero dei cittadini era pari ai popoli confinanti.

Ma la città aveva carenza di donne. E così Romolo inviò dei legati ai popoli vicini per chiedere loro di dare in moglie le proprie figlie ai Romani. Ma poiché i legati dei Romani non furono per nulla accolti benignamente, il re si impadronì delle donne con l’inganno. Infatti fece/allest' i giochi solenni in gran pompa e invitò in città le popolazioni vicine.

Poiché tutti erano ardenti per il desiderio degli spettacoli, si radunarono a Roma fra/da tutti i popoli una moltitudine di uomini, fra i quali anche i Sabini con le mogli e le figlie. Mentre tutti guardavano i giochi, improvvisamente, su ordine del re, i giovani romani trascinarono con la forza a casa propria le vergini dei sabini, che ciascuno aveva catturato. I genitori privati delle loro figlie, fuggirono via con grande clamore e chiesero aiuto ai familiari affinché (ulciscor) punissero/ per punire l'oltraggio degli ospiti violentatori.

Così nacque (coorior) una grande guerra, ma le fanciulle Sabine, ormai mogli per i giovani romani, si interposero tra  le schiere armate ed impedirono la battaglia.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-29 15:13:28 - flow version _RPTC_G1.3