Il testamento di uno scriba

Olim sedulus bonusque scriba Romae vivevat et cotidie scribarum vitam laudabat....

Una volta, un scriba diligente e buono viveva a Roma ed ogni giorno lodava la vita degli scriba.

Poiché doveva morire (=ritirarsi dalla vita) chiamava i propri figli e diceva loro così: "Io ero uno scriba: anche voi o fanciulli, sarete dei buoni scriba. Sarete felici senza dubbio. I contadini, infatti, o i marinai, o  o gli atleti, o i poeti certamente non sono tanto felici e ne  lo saranno quanto i nostri colleghi. Infatti, i contadini arano la terra secca, e non sempre, in autunno, raccolgono i frutti, perché, per via delle molte piogge, i fiumi allagano i campi.

Inoltre i contadini dovranno dare al padrone sempre una grande quantità di frumento: per cui, non sempre raggiungeranno la felicità nell'ombra di bei fichi, come leggiamo in molti poeti. I marinai navigheranno spesso dal lontano Egitto o dall'Asia tra le onde e grandi tempeste: di tanto in tanto, combatteranno anche contro crudeli pirati. Gli atleti non avranno mai riposo (=dativo di possesso ai pirati non sarà mai il riposo) ma si eserciteranno ogni giorno.

I poeti illustri hanno ed avranno sempre molti allori (=dativo di possesso), ma gli allori non danno il cibo.  Voi o fanciulli, sarete degli scriba, vivrete tranquilli: curerete gli affari del vostro padrone  e farete sempre profitti cospicui e avrete sempre del denaro. Ma i fanciulli chiedono: "Non faremo molto denaro? Risponde lo scriba: "Ahime poco!"

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2025-02-08 08:08:19 - flow version _RPTC_G1.3