Il tiranno e il bambino
Tyrannus in antiquum oppidum Gelam intraverat statimque imperio improbo incolas oppressit....
Un tiranno era entrato nell'antica città di Gela e oppresse subito con il potere disonesto gli abitanti.
Il popolo precipitò, applaudì, gridò: "O grande, o fortunato! La fortuna è il tuo regno! Furono portati dai primi cittadini scudieri e ministri del tiranno molti e splendidi doni, fu posto dai cittadini nelle braccia del tiranno l'oro con le loro anime. Gli abitanti della città baciarono gli occhi, le dita, la corazza del tiranno.
I poeti e gli uomini dotti vendettero gli ingegni al tiranno, lodarono il nuovo impero, chiesero i benefici. Anche le matrone e le fanciulle avevano portato unguenti e rose e avevano ornato il mantello del tiranno! I fausti oracoli erano presentati da coloro che prevedevano il futuro. Frattanto un bambino emerse tra il popolo: "Desiderava vedere il tiranno.
Ma non lo vide: il tiranno infatti, era protetto, come da un muro, dalla folla degli scudieri. Allora il bambino disse: "perché ci sono così tanti scudieri, se abbiamo un regno fortunato?".
(By Maria D. )
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