Il tiranno e il bambino

Tyrannus in antiquum oppidum Gelam intraverat statimque imperio improbo incolas oppressit....

Un tiranno era entrato nell'antica città di Gela e oppresse subito con il potere disonesto gli abitanti.

Il popolo precipitò, applaudì, gridò: "O grande, o fortunato! La fortuna è il tuo regno! Furono portati dai primi cittadini scudieri e ministri del tiranno molti e splendidi doni, fu posto dai cittadini nelle braccia del tiranno l'oro con le loro anime. Gli abitanti della città baciarono gli occhi, le dita, la corazza del tiranno.

I poeti e gli uomini dotti vendettero gli ingegni al tiranno, lodarono il nuovo impero, chiesero i benefici. Anche le matrone e le fanciulle avevano portato unguenti e rose e avevano ornato il mantello del tiranno! I fausti oracoli erano presentati da coloro che prevedevano il futuro. Frattanto un bambino emerse tra il popolo: "Desiderava vedere il tiranno.

Ma non lo vide: il tiranno infatti, era protetto, come da un muro, dalla folla degli scudieri. Allora il bambino disse: "perché ci sono così tanti scudieri, se abbiamo un regno fortunato?".
(By Maria D. )

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2025-02-08 08:10:06 - flow version _RPTC_G1.3