Il topo di campagna e il topo di città

Olim mus rusticus urbanum murem, veterem amicum suum, ad cenam in pauperem cavum invitavit; laetus ob amici adventum ei praebuit quam...

Una volta un topo di campagna invitò un topo di città sua amico a cena nella sua povera tana;

felice per l'arrivo dell'amico gli offrì quanto di meglio aveva nella dispensa; E così all'ospite mise sulla umile tavola ceci secchi e frutti secchi e ghiande dure del bosco vicino, Il topo di città toccò con dente superbo il cibo di scarso valore, poiché disprezzava quegli alimenti campagnoli. Infine esclamò: Perchè amico conduci una tanto misera vita di campagna?

Vieni in città con me, dove potrai trovare una grande abbondanza di cibi piacevoli e [potrai] vivere beato senza preoccupazioni. Al topo di campagna parve conveniente il consiglio e si trasferì con l'amico nella grande casa di città. In questo luogo mentre cenano tranquilli e gustano cibi raffinati all'improvviso risuona il latrato dei cani e con grande strepito i servi fanno irruzione nella sala da pranzo.

I topi fuggono spaventati e cercano un nascondiglio. Allora il topo di campagna disse al topo di città: "Salute/addio amico mio; rimani in città con i cibi raffinati, io ritorno in campagna alla mia povera ma sicura vita" e con movimento rapido svanì dalla vista dell'amico.
(By Vogue)

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