Il vanto supremo di Pericle
Pericles, qui per triginta annos atheniensibus praefuerat, iam in vitae exitu erat, et apud lectum eius ...At maximum meritum meum non commemoravistis: propter me nullus Athenarum civis in luctu fuit".
Pericle, il quale per trenta anni era stato a capo degli Ateniesi, era ormai alla fine della (sua) vita, e presso il suo capezzale c'erano i tutti i cittadini più nobili.
Questi dissertavano sulle grandi virtù di Pericle e ricordavano il suo saldo potere, le azioni straordinarie, le vittorie militari ed i cambiamenti dello Stato. Continuavano a dire tra loro queste cose e ritenevano che Pericle non udisse i loro discorsi.
Ma Pericle che aveva ascoltato ogni cosa con voce flebile disse che le sue virtù dipendevano in maggior parte dall'arbitrio della fortuna; (disse che) i più importanti della città avevano avuto costantemente una grande importanza; inoltre che molti comandanti avevano effettuato azioni/gesta straordinarie; e (disse che) perfino anche non pochi ateniesi avevano procurato vittorie alla città.
Poi disse le ultime parole:"Salutate(mi) o amici, e vi ringrazio per le vostri lodi. Ma non avete ricordato il mio più grande merito: per ne nessun cittadino di Atene fu in lutto ''.
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