Imprudenza di Gaio Ampio e Assalto dei Galli buoi - VERSIONE latino e traduzione

Imprudenza di Gaio Ampio e Assalto dei Galli buoi versione latino Livio 2 VERSIONI DIVERSE che hanno lo stesso titolo controlla qual è la tua L'utente non ci ha inviato il testol latino corrispondente IMPRUDENZA DI GAIO AMPIO E ASSALTO DEI GALLI BOI:

Il console P. Elio, essendo giunto nella Gallia Citeriore e avendo saputo che erano state fatte dai Boi nei campi degli alleati incursioni prima del suo arrivo, arruolate due legioni occasionali tra gli alleati, aggiunte quattro coorti dal suo esercito, ordinò che C. Ampio, prefetto degli alleati, invadesse con questo manipolo tumultuoso i campi dei Boi. Ampio, entrato nei confini dei nemici, rese le popolazioni abbastanza prospere e sicure, infine, scelto un luogo presso Mutilo idoneo all’accampamento, pose l’accampamento e partì con tutti i soldati verso il frumento (già infatti erano mature le messi).

Ma, non esplorato intorno, né poste le stazioni perche fossero protetti i soldati inermi e intenti all’opera della mietitura, con un improvviso assalto dei galli fu circondato con i suoi mietitori. Allora il terrore prese anche gli armati, che si diedero alla fuga. Circa settemila dispersi tra i campi di messi caddero uccisi, tra i quali lo stesso prefesso Ampio: gli altri fuggirono nell’accampamento, spinti dalla paura.

Infine senza un sicuro comandante, per il consenso militare, fattasi notte, lasciata grande parte delle sue cose, giunsero al console Elio attravesso il passo quasi inaccessibile

P. Aelius consul in Gallia, cum audisset a Boiis ante suum aduentum incursiones inagros sociorum factas, duabus legionibus subitariis...

il console Publio Elio, avendo ricevuto notizia che i Boi avevano effettuato delle scorrerie nei territori degli alleati prima del suo arrivo, arruolò due legioni piuttosto raccogliticce per reprimere quei disordini, aggregandovi anche quattro coorti dal suo esercito e dando disposizioni al comandante alleato Gaio Ampio affinché, con queste truppe poco addestrate, piombasse sul territorio dei Boi attraverso la regione umbra della tribù che chiamano Sapinia; egli, da parte sua, condusse le sue truppe alla stessa meta attraverso le montagne ma per una strada più agevole. Ampio, una volta entrato nel territorio dei nemici, procedette dapprima a dei saccheggi con discreti risultati e senza scoprirsi troppo.

Scelse poi, vicino al fortino di Mutilo, un luogo che si prestava abbastanza e si mosse per mietere il grano - le messi erano ormai mature - senza aver provveduto a ricognizioni nei dintorni e senza aver distaccato dei drappelli di uomini in armi che difendessero coloro che, senza armi, si dedicavano a quel lavoro. I Galli, con un improvviso attacco, lo circondarono assieme ai soldati che stavano raccogliendo grano, coinvolgendo nel o e nel tentativo di fuga, anche quelli che erano in armi. Furono massacrati circa settemila uomini, dispersi per i campi, tra i quali lo stesso comandante Gaio Ampio; gli altri furono ricacciati, in preda alla paura, negli accampamenti.

Siccome dunque mancava un capo ben definito, sulla base di un accordo intercorso tra i soldati, fu abbandonata la maggior parte dei bagagli e i superstiti riuscirono a raggiungere per balze impervie il console.

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