In cosa consiste la felicità
Quoniam liberaliter agere coepi potest beautus dici, .... Beata ergo vita est in recto certoque iudicio stabilita et immutabilis
Poiché ho iniziato a discutere l'argomento benevolmente si può definire felice colui che né desidera né teme avendo il beneficio della ragione, dal momento che anche i sassi né temono né sono tristi e le bestie non sono da meno; tuttavia nessuno potrebbe chiamare beate quelle cose sprovviste del concetto di felicità.
Allo stesso livello poni gli uomini, che la natura ebete e la non consapevolezza di sé ha messo nel numero degli animali e bestie. Non c'è alcuna differenza tra questi e quegli altri, poiché gli uni non hanno alcun intelletto, gli altri hanno un ingegno degenere e volto al male proprio ed alla perversione;
infatti non può dirsi beato chi stia al di fuori della verità. Quindi la vita beata poggia immutabilmente su un retto e sicuro discernimento
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