Insegnamento di vita
Servus aspri domini villam fuga relinquit et Aesopo occurrit. Tum Aesopus e servo profugo quaerit:
"Confusus es et fuga officium tuum relinquis?". Respondit celeriter servus: "Dicam tibi apertis verbis, amice mi, namque te dignum amicum appellabo: magna benivolentia igitur adversam fortunam meam considera.
Cotidie dominus meus multas plagas dabat, parva autem cibaria. Saepe ad cellam meam sine alimento mittebar. Si dominus cenabat, tota nocte perstabam convivasque serviebam; si ad aliorum epulas vocabatur, diu solus in obscura semita iacebam.
Iam canus sum et saevum dominum ultranon tolerabo. Quare fugere decernebam". Aesopus recta consilia servo dat: "Audi, fugam evita. Multa mala enim habebis dolebisque. Ergo dominum potius fer!"
Un servo abbandona la villa del padrone crudele e accorre da Esopo. Allora Esopo chiede al servo fuggiasco:
"Perchè sei sconvolto e abbandoni il tuo dovere con la fuga? Il servo risponde prontamente: Ti parlerò, amico mio, con parole aperte, poiché ti designerò come un degno amico: dunque considera con grande benevolenza la mia sorte avversa.
Ogni giorno il mio padrone dava molte frustrate, però pochi viveri. Spesso mi mandava alla mia cella/camera senza cibo. Se il padrone cenava, rimanevo fermo per tutta la notte e servivo il cibo; se veniva chiamato ai banchetti degli altri, giacevo a lungo solo in un sentiero oscuro. Io sono già canuto e non tollererò oltre il padrone crudele.
Per questo motivo io decidevo di fuggire". Esopo da al servo giusti consigli: "Ascolta, evita la fuga. Infatti avrai e soffrirai molti mali. Di conseguenza sopporta il padrone piuttosto!".
(By Vogue)
Versione tratta da Fedro
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