L'eruzione del Vesuvio e la morte di Plinio il Vecchio

(Avunculus meus) erat Miseni classemque imperio praesens regebat.

(Mio zio) era a Miseno e reggeva personalmente al comando la flotta. Prima del nono giorno delle calende di settembre quasi all'ora settima la madre gli indica che è apparsa una nube di forma e di grandezza insolita.

Aveva mangiato e studiato; chiede i calzari, sale il luogo da cui si poteva osservare benissimo quel prodigio. La nube era incerta lontano da coloro che osservavano dal cui monte che poi fu riconosciuto che fu il vesuvio) – aveva origine, la forma di cui rappresentava un albero non più diverso da un pino. [---] Frattanto dal monte Vesuvio scintillavano in parecchi luoghi larghissime fiamme e alti incendi, il cui fulgore e la cui chiarezza venivano eccitati dalle tenebre della notte.

Lo zio andava dicendo come rimedio contro la paura che per il deserto ardevano gli incendi trascurati degli agresti e le ville deserte. Allora si diede al sonno e riposò in verità nel sonno più profondo; infatti il movimento del respiro, che lui aveva per la grandezza del fisico più pesante e sonoro, veniva udito da coloro che stavano dinanzi alla soglia.

Ma l'aia da cui si entrava nella stanza riempitasi già di lapilli misti e di cenere lo aveva sollecitato osì che, se ci fosse stato un indugio più lungo nella camera dello zio, non sarebbe potuto uscire (gli sarebbe stata negata l'uscita).
(By Maria D. )

Versione tratta da Plinio il vecchio

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2025-04-14 12:19:57 - flow version _RPTC_G1.3