L'importanza della storia per gli oratori
Historia quoque alere potest oratorem quodam uberi iucundoque suco,
Anche la storia può nutrire l'oratore con una linfa abbondante e piacevole e veramente bisogna leggere questa stessa, per conoscere che l'oratore deve evitare parecchie sue virtù.
La storia è infatti molto vicina ai poeti ed è scritta per raccontare, non per esaminare, e l'intera opera è composta non per l'azione della cosa e lo scontro presente, ma per la memoria della posterità e la fama dell'ingegno: e perciò evita la noia di narrare sia con parole obsolete sia con immagini più licenziose.
Pertanto, come ho detto, né quella brevità sallustiana, rispetto alla quale non ci potrebbe essere niente di perfetto presso le orecchie vuote e erudite, deve essere captata da noi presso un giudice occupato da vari pensieri, e né quella prolissità pura di Livio potrebbe giovare abbastanza a colui che non cerca la forma dell'esposizione ma la fiducia (credibilità, attendibilità).
(By Maria D. )
Versione tratta da Quintiliano
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