L'inarrestabile ascesa di Cesare

Octavo anno postquam in Galliam iverat, Caesar victor in Italiam... et in Graeciam transisse, ubi Pompeium penitus profligavit.

8 anni dopo che era andato in Gallia, Cesare fece ritorno vincitore in Italia per tentare di ottenere il consolato; ma il senato, per istigazione di Pompeo, stabilì che, prima di far rientro a Roma, deponesse le armi e congedasse l'esercito.

Cesare non volle obbedire al senato e dalla città di Rimini dove teneva le truppe riunite, si diresse con l'esercito verso la patria.

È stato tramandato che egli, mentre attraversava il Rubicone, abbia esclamato: «Il dado è tratto», dal momento che il senato, Pompeo e tutta la nobiltà, turbati da quella notizia, erano andati via da Roma per rifugiarsi in Grecia, Cesare entrò a Roma e si proclamò dittatore.

Poi si diresse nelle Spagne per portar guerra ai resti dell'esercito di Pompeo, che sconfisse. Dicono che dopo la vittoria tornò da lì in Italia e si recò in Grecia, dove sconfisse Pompeo definitivamente.

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