L'inizio della guerra Alessandrina

Reliquis oppidi partibus sic est pugnatum ut aequo proelio discederetur et neutri exercitus pellerentur – id efficiebant angustiae loci –...

Si combattè nelle restanti zone della città in modo tale da ritirarsi da una battaglia equa e da non essere respinti né l'uno e né l'altro esercito - di ciò era causa la ristrettezza del luogo - ed uccisi pochi da entrambe le parti Cesare circondando in particolar modo i luoghi opportuni di notte li fortificò.

In quel tratto della città c'era una piccola zona reale ed il teatro unito alla casa, che deteneva il luogo della cittadella e aveva gli accessi al porto e agli arsenali regali.

Nei giorni successivi rafforzò queste fortificazioni. Frattanto Cleopatra, la figlia minore del re Tolomeo, sperando un libero potere del regno si trasferì dalla reggia presso Achilla e volle gestire la guerra insieme. Ma tra di loro sorse istantaneamente una controversia in merito alla supremazia.

Mentre si compivano tali avvenimenti presso i nemici, Potino, procuratore del regno, inviando messaggeri ad Achilla ed esortandolo, a non desistere dall'attività e a non perdersi d'animo, scoperti e catturati gli intermediari fu ucciso da Cesare. Questi furono gli inizi della guerra Alessandrina

Versione di Cesare

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