L'inno alla carità (Versione latino)

Si linguis hominum loquar et angelorum, caritatem autem non habeam,

Se potessi parlare le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, diventerei come un bronzo che risuona, o un cembalo che tintinna.

E se avrò avuto la profezia, e avrò conosciuto tutti i misteri, e ogni scienza, e se avrò avuto tutta la fede così da trasportare i monti, ma non avrò avuto la carità, sarò un nulla. E se avrò distribuito tutte le mie facoltà (tutto il mio potere) negli alimenti dei poveri, e se avrò consegnato il mio corpo così da ardere, ma non avrò avuto la carità, non sarà servito a nulla ( non mi avrà giovato a nulla, nulla mi avrà giovato).

La carità è paziente, è benigna. La carità non è invidiosa, agisce rettamente, non si gonfia, non è ambiziosa, non cerca quelle cose che sono proprie, non si adira, non pensa il male, non gioisce sull'iniquità, ma gode della verità: sopporta ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sostiene ogni cosa. [---] Quando ero un bambino, parlavo come un bambino, percepivo come un bambino, pensavo come un bambino.

Quando invece sono diventato uomo, ho annullato quelle cose che erano molto piccole. [----] Ora in verità rimangono queste tre cose la fede, la speranza, la carità: ma la più grande di queste (fra queste) è la carità.
(By Maria D. )

Versione tratta da Vulgata

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