L'inospitale terra del Parapamiso

Tandem deventum est in fines hominum qui Parapamisadae appellantur, agreste genus et inter barbaros maxime  inconditum....

Alla fine si giunse ai confini dell'umanità che chiamano parapamisidi, un genere agreste e straordinariamente rozzo tra i barbari.

L'asprezza dei luoghi aveva indurito anche gli ingegni degli uomini. Loro avevano la consuetudine di costruire tuguri con il mattone non cotto e, dato che la terra è sterile di materiale, anche sul nudo dorso del monte, fino alla parte più elevata degli edifici ponevano soltanto le mura di mattoni tuttavia con il procedere della costruzione si stringeva a poco a poco serrata, fino al punto che terminava alla fine come una ghiglia:

lasciavano lì un foro per sprigionare una luce in alto. Le viti e gli alberi, che resistevano all'indurimento così solido della terra, diventavano al loro interno come una coperta durante l'inverno così da nascondere tutte le cose contenute al loro interno;

quando la neve incomincia ad aprire il terreno, le restituiscono al cielo e al sole. Durante il lunghissimo inverno le alte nevi premono la terra a causa del gelo e sono costipate da una rigidità quasi perpetua, a tal punto che neppure l'impronta degli uccelli e delle fiere emerge (si vede).

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2025-02-08 08:08:48 - flow version _RPTC_G1.3