L'origine del laghetto Curzio

Dicunt eo anno terram in foro desedisse in immensam altitudinem et lacum factum esse seu motu terrae seu aliqua alia causa, et incolas in eum plurima saxa iniecisse, sed barathrum explere non potuisse....

Dicono che in quell'anno la terra assunse la forma di un foro in un'immensa altitudine e si fosse formato un lago o per un terremoto o per qualche altra causa, e che gli abitanti lanciarono in esso moltissimi sassi, ma non riuscirono a colmare il baratro.

I Romani agitati, pensando che gli dèi avevano predetto la rovina di Roma, consultarono gli indovini, che ordinarono ai cittadini di gettare nell'apertura tutte le loro cose preziose, affinché Roma fosse salva.

Subito gli uomini e le matrone trasportarono nel foro gli ornamenti preziosi d'oro e d'argento e li gettarono nell'apertura, che tuttavia non poté esser riempita. Allora il giovane Marco Curzio, che aveva mostrato in guerra con le armi molti esempi di coraggio, si dice che avesse esclamato così: "mi sembra che gli dèi non chiedano né oro né argento, ma le armi, che sono le cose più preziose del coraggio romano.

Perciò io do in voto agli dèi queste armi". Poi, avendo osservato il cielo e avendo invocato gli dèi, balzò nell'apertura con il cavallo e le sue armi, per darsi in voto agli Dèi Inferi. Da tale avvenimento si dice che il lago ebbe il nome Curzio. (fu chiamato Curzio).
(By Maria D. )

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