L'ospitalità di Filodamo
Verres venit Lampasacum cum magna calamitate et prope pernicie civitatis ...
Verre giunse a Lampsaco con grande sciagura e quasi distruzione della città. Viene condotto in casa di un certo Ianitore che gli dia ospitalità, e i suoi accompagnatori sono sistemati presso altri ospiti.
Com'era suo costume, e come lo spingevano a fare i suoi impulsi riprovevoli, subito incarica i suoi compagni, uomini pessimi e senza pudore, di vedere ed esplorare se vi sia qualche vergine o donna per la quale valga la pena ch'egli si trattenga a Lampsaco più a lungo.
Era con lui un certo Rubrio, uomo conformato alla sua libidine, che mirabilmente, ovunque fosse giunto, soleva indagare su tutto questo. Costui gli riferisce che c'è un certo Filodamo, probabilmente il primo cittadino dei Lampsaceni per nascita, onore, beni, reputazione;
sua figlia era donna di esimia bellezza, che abitava con il padre non essendo maritata; ma era stimata donna sommamente integra e pudica
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