La battaglia di Maratona

Rex Darius, cum Graeciam in suum dominatum redigere statuisset, Datim et Artaphernem, regios praefectos, in Euboeam insulam misit cum...

Il Re Dario, avendo deciso di ridurre la Grecia in suo dominio, inviò Dati e Artaferne, prefetti regali, nell'isola di Eubea con una flotta di molte navi, un'innumerevole moltitudine di fanti ed un'ingente cavalleria.

Da lì tutto l'esercito dei Barbari invase l'Attica e combatté con i Greci in un campo presso la città di Maratona. In una così grande difficoltà nessuna città giunse in aiuto degli Ateniesi, eccetto gli abitanti di Platea.

Allora gli Ateniesi, per esortazione di Milziade, fecero uscire le milizie da Atene e l'indomani istruirono l'esercito schierato a battaglia, a intraprendere la battaglia, sotto le pendici del monte. Combatterono dallo spuntar del sole fino al pomeriggio e i Greci valsero tanto in virtù, che sbaragliarono dieci volte di più l'esercito dei nemici schierato a battaglia. Parimenti spaventarono a tal punto i Barbari, che dal campo non fuggirono verso il loro accampamento ma verso le navi.

I cittadini attribuirono tanto onore a Milziade, perché aveva liberato la loro città, che dipinsero nel portico di Pecile la Battaglia di Maratona e l'immagine del condottiero vincitore.
(By Maria D. )

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