La battaglia di Maratona

Apud Marathona, in regione non apertissima, Athenienses proelium esse committendum censuerunt ut altitudine montium circumstantium tegerentur et densis vepribus et arbustis hostium equitatus impediretur....

A Maratona, in una regione non molto aperta, decisero che si doveva dar inizio alla battaglia in modo che fossero nascosti dall'altezza dei monti circostanti e [in modo che] la cavalleria dei nemici fosse ostacolata dai rovi e dai cespugli, Dati che era a capo dei Persiani, non vedeva un luogo appropriato per combattere, ma, fiducioso nella quantità delle sue truppe si convinse che bisognava intraprendere la battaglia. Infatti, poiché gli Spartani stavano per arrivare in soccorso, bisognava combattere prima del loro arrivo.

E così fece avanzare nel combattimento centomila fanti e diecimila cavalieri, che erano destinati a scontrarsi con il nemico (perifrastica attiva). In quella battaglia gli Ateniesi tanto valsero nel coraggio da annientare (che annientarono) un numero di nemici dieci volte maggiore, e li spaventarono a tal punto che non si diressero verso l'accampamento, ma verso le navi per ritornare in Asia. Gli Ateniesi credevano che nulla era da considerarsi (bisognava considerare)

più nobile di questa battaglia (ablativo) poiché nessun manipolo (eximia manus) [sott: =] mai sbaragliò tante forze armate.
(By Vogue)

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