La cacciata di Tarquinio il Superbo

La cacciata di Tarquinio il superbo versione latino e traduzione

Hunc L. Tarquinius Superbus neque patrum neque populi iussu regnum invasit....

Tarquinio il Superbo, ne per ordine dei padri ne per ordine del popolo, si impossessò di questo regno.

Costui ebbe intorno a sé uomini armati come (per) custodia di se stesso. Intraprese una guerra contro i Volsci e dal loro bottino costruì il tempio a Giove sul colle Capitolino. Con l’inganno ridusse Gabi sotto il suo potere. Partiti i suoi figli per Delfi e ad essi che chiedevano chi fra di loro avrebbe regnato a Roma, fu risposto che avrebbe regnato quello che per primo avesse baciato la madre.

Mentre essi interpretavano diversamente tale responso, Giunio Bruto, che era partito insieme a loro, finse di essere caduto e baciò la terra; e questa azione suggellò le sue vicende. Infatti Tarquinio il Superbo, comportandosi tirannicamente si era attirato l’odio di tutti, infine a causa della violata verginità, di notte da parte di Sesto, suo figlio, di Lucrezia, che si uccise con un coltello dopo aver chiamato a sé il padre Tricipitino ed essersi fatta giurare dal marito Collatino che la sua morte non fosse invendicata, fu espulso soprattutto ad opera di Bruto, dopo aver regnato per venticinque anni.

Allora furono eletti per primi consoli Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino.

Traduzione dal libro lingua magistra - diversa

Septimus atque ultimus Romanorum regum fuit Lucius Tarquinius Superbus, qui Volscos vicit, Gabios civitatem et Suessam Pometiam subegit....

Settimo e ultimo re dei Romani fu Lucio Tarquinio il Superbo, che vinse i Volsci, sottomise la città di Gali e Suessa Pometzia.

Dopo aver fatto la pace con gli Etruschi, costruì il tempio di Giove sul Campidoglio. In seguito, assediando Ardea, città posta sulla diciottesima pietra miliare da Roma, perse il suo regno. Infatti il suo figlio più giovane, Tarquinio, aveva fatto violenza alla nobilissima donna Lucrezia, moglie di Collatino.

In seguito Lucrezia, a causa del disonore, si era uccisa davnti a tutti; Bruto, parente di Tarquinio, aveva incitato il popolo di Roma e aveva sottratto il potere a Tarquinio. In breve tempo anche l'esercito, mentre combatteva contro il re nella città di Ardea, Tarquinio il Superbo scappò, e andandosene il Re dalla città, chiuse le porte, fu tagliato fuori e fuggi con la moglie e con i suoi figli, dopo aver regnato per ventiquattro anni.

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