La cornacchia e il corvo
Cornicula invidia corvi laborabat: ergo/nam corvus oracula viris feminisque praebet, futurum praevidet vel/aut saepe ut testis in controversiis invocatur.
Cornicula olim in procēra fago apud viam considebat et/nam paucos advěnas videbat: igitur/ergo nimia superbia movebatur magnãque vocecrocitabat. Subito sono advěnae expavescebant, at/et unus eorumstatim dicebat:
«Viam pergere debemus, amici, neque/et auriculas praebere: corniculae enim/nam vocula est et nihil valet». Invidia igitur/ergo, ut fabella monstrat, saepe mala fama gignitur...
Una cornacchia soffriva a causa dell'invidia del corvo: infatti il corvo offre gli oracoli agli uomini e alle donne, prevede il futuro oppure spesso è invocato come testimone nelle controversie.
La cornacchia una volta se ne stava appollaiata su un alto faggio presso la via ed infatti vedeva pochi forestieri:
dunque era mossa da un'eccessiva superbia e gracchiava a gran voce. Gli stranieri venivano subito spaventati dal suono, ma uno di loro diceva subito: "dobbiamo continuare il percorso, amici, e non prestare ascolto (non offrire le orecchie):
infatti è proprio la piccola voce della cornacchia e non vuol dire nulla (non vale nulla)". dunque, come mostra la favoletta, la cattiva fama è generata spesso dall'invidia.
(By Maria D.)
Versione tratta da Fedro
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