La disfatta di Varo a Teutoburgo
Arminius, Cheruscorum princeps, virtute ac prudentia magnam auctoritatem...Quiritii Vare, legiones meas redde!"
Arminio, principe dei Cherusci, ottenne grande autorità tra i suoi con la virtù e la prudenza.
Dato che i Germani tolleravano molestamente il giogo dei romani, Arminio tentò ogni cosa per liberare la patria ed utilizzò anche l'inganno per ottenere la libertà. Infatti incitò la Germania a compiere una sedizione e condusse varo, il condottiero dei romani, in un'insidia. Egli infatti sostenne con le legioni una difficile marcia per domare la ribellione, ma, dopo che era giunto al passo di Teutoburgo, fu circondato da Arminio.
Divampò una grande battaglia: si combatté accanitamente, ma i romani superati dalla quantità dei Germani alla fine furono sconfitti. Non poterono evadere: infatti affaticati dalla lunga marcia e circondati dalle paludi furono all'incirca uccisi tutti; soltanto pochi trovarono rifugio presso le rive del Reno. Varo, disperando ormai in merito alla salvezza, si procurò la morte.
Il principe Augusto, dopo che ricevette la notizia della strage, fu molto turbato e, battendo di quando in quando la testa sulle porte, gridava: "Quintilo Varo, rendimi le mie legioni."
(by Maria D.)
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