La donnola e i topi
Mustela, annis et senecta infirma, citos musculos arripere non valebat. Itaque, inedia afflicta, astutia inertiam suam evincit et dolo cibum sibi parat....
Una donnola, malferma per gli anni e la vecchiaia, non aveva la forza di prendere i topolini veloci.
E così, afflitta dalla fame, supera(va) la sua inettitudine con l'astuzia e si procura(va) il cibo con l'inganno. Infatti ricoprì con la farina il suo piccolo corpo e si nasconde(va) in un posto buio. Un topolino vede(va) la farina e la considera un cibo: salta e la preda (il topo) della donnola muore.
Un altro topolino va incontro alla fine in modo simile, poi il terzo e il quarto. Infine arriva un topolino vecchio e astuto, abituato a sfuggire alle insidie e alle trappole per topi. L'animaletto vede da lontano il tranello e dice alla donnola: "Salve!
Tu fingi la farina, ma certamente non sei farina". La favoletta insegna: la vera natura spesso rimane nascosta, l'aspetto può trarre in inganno ma con grande accortezza e sagacia possiamo distinguere il vero dal falso.
Versione tratta da Fedro
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