La doppiezza mal si concilia con l'amicizia
Homo quidam olim in silva satyro occurrit, cum quo amicitiam coningere voluit....
Una volta un uomo si imbatté nel bosco con un satiro, con il quale volle stringere amicizia.
Quando ci fu l'inverno (lett. il tempo dell'inverno) e il freddo in modo penetrante danneggiava le membra, l'uomo accostava le mani alla bocca e soffiava su quelle per scaldarle. Con il satiro chiedeva il motivo di quell'azione (res, rei) l'uomo gli rispose così: "Accosto le mani alla bocca per riscaldarle (foveo) con l'alito e scacciare (proposizione finale "affinché io scacci") il freddo!" Quando poi giunsero a casa dell'uomo e si sdraiarono per mangiare (discumbo), l'uomo portando i cibi alla bocca, soffiava su quelli.
Quando di nuovo il commensale chiese perché faceva così, l'uomo rispose che lui faceva quella cosa perché i cibi erano troppo caldi e perché li voleva rinfrescare con l'alito. Allora il satiro (disse): "Non posso (nequeo) stringere amicizia con te. Ritengo infatti che sia infida l'amicizia con un uomo, che dalla stessa bocca emette il freddo e nello stesso modo il calore.
Se infatti le tue parole saranno simili al fiato, che cosa sarà a proposito della nostra amicizia? (by Vogue)
** Qui la regola del cum narrativo - spiegazione video
* Qui la preposizione finale e gli usi del congiuntivo - spiegazione video
Testo latino completo
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