La dura vita dei contadini romani
Dura et laboriosa in agris agricolarum vita erat: nam industriam ac diligentiam adhibebant, patientiam et constantiam exercebant: glebas scindebant, terram arabant, adunca falcula spicas secabant....
Nei campi la vita degli agricoltori era dura e faticosa, infatti impiegavano operosità e diligenza, praticavano la pazienza e la tenacia: spaccavano le zolle, aravano la terra, con la falce ricurva tagliavano le spighe.
Nelle aie possedevano galline, colombe e agnelle, e, con le lance, mettevano in fuga gli animali selvatici dalle aie. Le famiglie dei contadini, abitavano in piccole case e dai figli del contadino le statue di legno delle dee venivano incoronate con corolle di spighe, con grande gioia.
Dopo cena, i contadini e i vicini delle fattorie limitrofe sedevano presso il fuoco, raccontavano delle belle favole, alleviavano con scherzi le preoccupazioni della vita, allietavano la famiglia e i forestieri.
Difficile e misera era invece la vita dei contadini che vivevano nelle terre aride. Quelli allevavano solo caprette, agnelle e giovenche smagrite, perché erbe rade/rare venivano offerte dalla terra secca, né le piogge aiutavano i lavori dei contadini.
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