La favola di Aristeo - VERSIONE latino e traduzione

La favola di Aristeo versione latino traduzione dal libro Moduli di lingua latina

Aristaei pastoris apes interierant nec cladis causam cognoscere poterat. Ad deam matrem iit ut auxilium peteret: "Mater – dixit – nunquam miserior fiam quam nunc sum....

Le api del pastore Aristeo erano decedite e non era possibile sapere il motivo della morte.

(Ariteo) Andò dalla dea madre per chiedere aiuto: “Madre, " disse "non diventerò mai più infelice di quanto sono ora. Improvvisamente sono diventato povero. Le mie api, il cui miele ogni anno diventava più abbondante, sono morte tutte ad una ad una. Qualora non mi dessi aiuto, che cosa ne sarà di me?”. Ma lei rispose: “Non lasciare, figlio mio, ogni speranza.

Con la volontà degli dei succedonoi molte cose, che gli uomini negano che possano succedere. Vai da Proteo, prendilo con l’inganno; quando cadrà addormentato facilmente lo legherai con catene. Ma quello, per spaventarti e liberarsi dalle catene, diventerà un cinghiale, poi un leone, poi un fuoco; ma sta attento e non lasciare che vada via, finché non sia tornato nella forma precedente e ridiventi un vecchio, come prima.

Quello ti dirà la causa per la quale le tue api sono morte. In seguito ritorna da me. Io ti insegnerò un rimedio del male”. Aristeo andò via, fece in modo che tutte queste cose accadessero e recuperò le api.

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