La forza d'animo di Scipione - VERSIONE latino e traduzione

La forza d'animo di Scipione versione latino e traduzione

Post cladem Cannensem cum fere quattuor milia Romanorum, qui caedi superfuerant Canusium se contulissent, omnium consensu summ imperii ad P. Cornelium delata est....

Il sommo potere fu conferito a Publio Cornelio Scipione con il consenso di tutti, dopo la sconfitta di Canne essendosi rifugiati circa4000 romani a Canosa che erano sopravvissuti alla strage.

E a lui mentre deliberava sul bene dello stato fu riferita la notizia che alcuni giovani aristocratici avevano deciso, lasciata l’Italia, di trasferirsi a qualche altro re. Scipione ritenne che questa cosa, indegna degli uomini forti, non dovesse essere sopportata.

(Scipione)Subito si recò da Metello, che era l’autore della cospirazione, e trovando quel consilio di giovani, dei quali abbiamo detto sopra, estraendo la spada: “Come io” disse “ non lascerò la repubblica romana, così non tollererò che da essa sia abbandonata da un altro cittadino romano.

Giurate dunque (voi) che mai abbandonerete l’Italia”. Giurarono tutti e consegnarono se stessi a Scipione.

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