La fuga di Enea

Aeneas, strenuus vir Troianus, Anchisae et deae Veneris filius, in Troiae ruina deos patrios et Anchisam et filium Ascanium ex flammis...

Enea, il valoroso uomo troiano, figlio di Anchise e della Dea Venere, portò via durante la rovina di Troia gli dèi della patria e Anchise e il figlio Ascanio dalle fiamme con gran coraggio, costruì sul monte Ida con grande perizia gli scafi e grazie al vento favorevole navigò a lungo con i congiunti e gli alleati fidati.

Prima di tutto si fermò in Tracia, poi a delo, una piccola isola, terra sacra agli dèi, dove un tempo regnava il pio Anio. Visitò molte isole amene della grecia, e alla fine fondò Acesta in Sicilia, e lì Anchise morì: il pio figlio per la tristezza versò abbondanti lacrime.

Poi navigò verso l'Italia, si accostò a Cuma, dove consultò la sibilla e visitò gli Inferi. Il pio uomo nel Lazio strinse amicizia con il greco Evandro. Ma Turno, figlio di Glauco e Venilia, regina dei Rutuli, invase con la spada nemica contro i Troiani. Enea invece uccise Turno e sposò al posto di Turno Lavinia, figlia di Latino signore delle terre e promessa sposa di Turno.

Poi fondò Lavinio e regnò lì a lungo. Mentre in verità camminava presso il Fiume Numico, non veniva trovato dai compagni in alcun luogo: era infatti stato assunto dagli dèi nell'Olimpo.
(By Maria D. )

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