La Gallia ai tempi di Cesare

A Gallis maxima cum veneratione Mercurius colitur; huius plurima simulacra apud eos inveniuntur, cum eum inventorem omnium artium existiment, itinerum ducem, mercaturae patronum....

Dai Galli è adorato con la massima venerazione Mercurio; presso di loro si trovano moltissimi simulacri di costui, ritenendolo inventore di tutte le arti, condottiero dei viaggi, protettore del commercio.

Dopo questo adorano Apollo, Marte, Giove, Minerva. In merito a tali dèi e dee avevano la medesima opinione delle restanti popolazioni. Danno in voto a tali divinità, quando i Galli stabiliscono d'intraprendere la guerra, il futuro bottino per conciliarsi il loro favore e avere da questi aiuto contro i nemici.

Quando superavano i nemici in battaglia, venivano portati i prigionieri e il bestiame di costoro in un sol luogo affinché fossero immolati agli dèi. Questi sacrifici ed altri simili venivano compiuti nelle selve e lì venivano costruiti gli altari, dato che i Galli non avevano templi nelle loro città.

Infatti spesso abitavano nei vicoli presso le selve e i fiumi. Queste informazioni in merito ai Galli e alle loro abitudini furono conosciute da Cesare non appena nell'anno 58° a. c. valicò le Alpi con le sue legioni e giunse in Gallia per assoggettare la regione al dominio dei Romani.
(By Maria D. )

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