La leggenda della nascita di Ciro il Grande (II)
Uxoris precibus fatigatus pastor in silvam revertit et invenit iuxta infantem canem feminam quae parvulo ubera praebebat et a feris avibusque defendebat....
Stanco dalle preghiere della moglie il pastore ritornò nella selva e trovò accanto al neonato una cagna che offriva le mammelle al piccolino e lo difendeva dalle fiere e dagli uccelli.
Mosso da misericordia, sollevò il neonato e lo condusse nella stalla. Non appena la moglie ricevette il neonato, s'innamorò del vigore fisico e della tenera bellezza del viso e desiderò tenerlo e nutrirlo, poi chiamò la nutrice Spargos, perché così chiamano il cane di persa.
Il fanciullo poi crebbe e, dato che era imperioso tra i pastori, ricevette il nome di Ciro. Una volta per caso il re scelto tra gli adolescenti che giocavano, poiché colpì a flagellate con gaiezza questi superbi, i genitori dei fanciulli si lamentarono perché da un servo regale gli uomini liberi venivano puniti con le bastonate servili.
Il Re Astiage mandò a chiamare il fanciullo e lo interrogò. Ciro rispose senza esitazione che si era comportato come un re. E così, poiché sia la somiglianza del viso sia il periodo dell'abbandono sia la confessione del pastore coincidevano, riconobbe il nipote.
(By Maria D. )
Versione tratta da Giustino
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