La metamorfosi di Scilla - versione latino laboratorio n. 1 pag. 245

La metamorfosi di Scilla
Versione di latino di N. P.
LIBRO LATINO LABORATORIO Vol. 1 N. 1 Pag. 245
Testo latino

Minos, Cretensium rex, cum copiis suis litora Argolidis, antiquae Graciae regionis, vastavit et urbem Magaram obsidione circumdedit....

Traduzione

Minosse, il re dei cretesi, con le sue truppe devastò le coste dell'Argolide, antiche regioni della Grecia, e circondò con un assedio la città di Megara.

In quel periodo Nisio aveva il potere sui megaresi; sulla testa lui, tra i capelli bianchi, aveva una ciocca purpurea, pegno della continuità del suo regno. Infatti, in un tempo passato, l'oracolo di Apollo aveva predetto che finchè fosse rimasta quella ciocca sulla testa, il suo regno sarebbe stato salvo. Ma Scilla, la figlia di Nisio, quando vide Minosse, il re dei nemici, che combatteva sotto le mura contro i suoi concittadini, arse subito di sconfinato amore; alla fine non esitò a donargli la vittoria, tradendo il padre e la patria insieme.

Recise la ciocca del padre addormentato, corse attraverso l'accampamento nemico alla tenda di Minosse, dichiarò al re dei cretesi il suo amore e mostrò la ciocca fatale come pegno. L'animo di minosse fu spaventato dall' orribile delitto: non solo cacciò dal suo cospetto la folle ragazza, ma dopo aver abbandonato ogni decisione ostile, riconciliò la guerra con i megaresi e tornò a Creta.

Invece Scilla, spinta dalla coscienza dei crimini e dal tradimento dei concittadini, si buttò nelle onde. Si dice che gli dei spinti dalla pietà trasformarono la triste ragazza in una gazza, uccello dalle penne fulve.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-12 19:50:00 - flow version _RPTC_G1.3