La necessità di morire
Saepe debemus mori nec cupimus, morimur nec cupimus. Nemo tam imperitus est ut nesciat se moriturum esse; tamen cum prope accessit, tergiversatur, tremit, plorat....
Spesso dobbiamo morire non lo desideriamo, moriamo non lo desideriamo. Nessuno è tanto inesperto da non sapere che morirà; tuttavia quando si avvicina, tergiversa, trema, si lamenta.
Non è forse vero che ti sembra sciocco colui che pianse perché non aveva vissuto mille anni prima? È stolto allo stesso modo colui che piange perché non vivrà mille anni dopo. Queste cose sono uguali: non sarai né fosti; entrambi i periodi sono di qualcun altro.
Sei nato per questa legge; accadde questo a tuo padre, questo alla madre, agli antenati, a tutti prima di te, accadrà questo a tutti dopo di te. Una successione inevitabile e non cambiabile da alcuna forza lega e trascina tutte quante le cose. Quanto il popolo di coloro che moriranno ti seguirà, quanto ti accompagnerà!
Molte migliaia di animali e di uomini in quello stesso istante in cui tu esiti a morire muoiono (emettono il respiro) in vari modi. Tu in verità non pensavi che un giorno saresti giunto a ciò verso cui sempre andavi? Nessun viaggio è senza fine.
(By Maria D. )
Versione tratta da Seneca, Epistulae ad Lucilium
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