La parabola di Annibale

Hannibal, clausus insidiis a Q. Fabio Maximo, sine ullo detrimento exercitus se expedivit. Nam obducta nocte ...Hadrumenti reliquos e fuga collegit; novis dilectibus paucis diebus multos contraxit.

TESTO LATINO COMPLETO

Annibale, chiuso per le insidie da Q. Fabio Massimo, riuscì a liberarsi senza danni per l’esercito.

Infatti durante la notte, legate fascine sopra le corna delle giovenche, le incendiò e lanciò quella grande massa di quel genere sparpagliata qua e là. E a quella improvvisa apparizione, un tale terrore si diffuse tra l'esercito romano, che nessuno osò uscire al di fuori della palizzata. Dopo questa impresa, non tanti giorni dopo, dopo aver attirato con inganno, durante la battaglia, M. Minucio Rufo, comandante di cavalleria e dittatore con pari autorità, mise in fuga. Sebbene fosse assente attirò in un'imboscata ed eliminò, nel territorio dei Lucani, Tiberio Sempronio Gracco, console per la seconda volta. E il comandante dei Cartaginesi non ebbe pietà di M. Claudio Marcello, cinque volte console, che venne ucciso allo stesso modo presso Venosa.

È molto lungo enumerare tutte le battaglie. Per ciò sarà sufficiente dire solo questo, nessuno, dopo la battaglia di Canne pose accampamento in campo aperto contro di lui. Infine combatté contro P. Scipione, figlio di quello che lo stesso Annibale aveva messo in fuga prima presso il Rodano, una seconda volta presso il Po, e la terza volta presso la Trebbia. Con costui, ormai esaurite le risorse della patria, desiderò, nelle presenti circostanze, porre fine alla guerra, per aggredirlo in seguito con più efficacia. Si giunse all'abboccamento; non raggiunsero gli accordi.

Pochi giorni dopo questo fatto, si scontrò con lui presso Zama: Messo in fuga - incredibile a dirsi - per due giorni e due notti raggiunse Adrumeto, che dista da Zama circa trecentomila passi. In questa fuga i Numidi, che si erano allontanati con lui dal campo di battaglia, gli tesero un'imboscata; non solo li mise in fuga, ma anche li uccise. Raccolse ad Adrumeto i superstiti dalla fuga; in pochi giorni radunò molti soldati per un nuovo arruolamento.(by Stuurm)